РОССИЯ

Russia! Il solo nome evoca interesse, fascino, mistero. Indipendentemente dal credo politico o religioso questo paese esercita una particolare suggestione. Sarà per l'immensa estensione geografica, per l'importante storia che ha coinvolto direttamente decine di altri paesi e da cui, in un sottile gioco di equilibri strategici con il "rivale capitalista", potevano dipendere le sorti dell'intero pianeta. Sarà anche per quel senso di lontananza ed impenetrabilità dovuto alla particolare organizzazione societaria ed alla voluta chiusura culturale, economica e sociale verso il resto del mondo.
È vero che da poco più di una decina d'anni le cose sono in fase di cambiamento, ma credo che "Russia" nell'immaginario collettivo significhi in buona parte ancora tutto ciò, con l'aggiunta del timore che incute la crescente e spietata malavita locale.

La tentazione di varcare i confini russi era presente già alla fine dello scorso anno, periodo in cui desideravo visitare quella che è universalmente considerata la più bella città della Russia: San Pietroburgo. Ma alla fine la cosa saltò anche perché in fondo ero conscio del fatto che questo non sarebbe stato il modo migliore per visitare il paese.
Certo, le testimonianze di un glorioso passato quali opere architettoniche, tesori artistici e musei sono di notevole interesse, ma ben più ampia è la concezione che ho di viaggiare! Spesso la natura meglio dell'uomo è in grado di plasmare la materia e dipingere paesaggi e scenari la cui vista lascia meravigliati. Ma c'è di più! Viaggiare è anche conoscere la cultura di un paese in prima persona, cioè prendere contatto con la gente del posto, partecipare alla loro vita quotidiana, entrare nelle loro case (e magari anche nei loro letti...), comunicare, lasciarsi guidare alla scoperta di luoghi che altrimenti da semplice turista non troveresti mai.
Ma tutto ciò è solitamente difficile in una grande città dove la gente è principalmente presa dai fatti propri. Ecco perché per una full immersion nella cultura russa è consigliabile andare alla ricerca di zone magari poco battute dal turismo, ma in cui è possibile conoscere la "vera Russia", ben lontana da quella che offrono pacchetti viaggio con tanto di guida ed escursioni di gruppo organizzate (mamma mia che palle...)

Aggiungiamo poi la mia spiccata predisposizione per l'avventura intesa come scoperta di terre lontane, remote, ignote ai più ed il gioco è presto fatto: questo giro si va all'attacco del Far East russo, l'estremità più remota del paese, l'ultima frontiera, lì dove il sole sorge prima che in qualsiasi altro posto! Kamchatka o Sakhalin Oblast ?  Per rispondere a questo interrogativo incomincio a scartabellare il materiale presente in Internet, ma chi può chiarirti le idee meglio degli abitanti di queste zone?
E così mi ritrovo ben presto infiltrato in una chat locale! Circondato da caratteri cirillici mi muovo con circospezione alla ricerca di qualche preziosa informazione. Ci siamo! Vengo contattato da qualcuno che pare incuriosito dalla mia presenza. Dice di chiamarsi Oxana, 24 anni, alta, bionda, occhi verdi! Sembra che la fortuna mi abbia arriso...

È palesemente interessata ad elargire informazioni sulla sua regione. Nel giro di qualche "incontro" riesce a convincermi, proponendosi addirittura come guida durante il mio eventuale soggiorno a Sakhalin. Potrebbe essere un buon punto di partenza, anche se di fatto non so quanto ci si possa fidare. Comunque sia, la meta è decisa!

Incomincia ora un'intricata procedura per l'ottenimento della carte necessarie alla realizzazione di questo viaggio.
Le agenzie neanche sono a conoscenza dell'esistenza di un tale posto e faticano non poco a trovare qualche volo, tra l'altro a prezzi inaccessibili e senza la possibilità di emettere il biglietto. Gli alberghi contattati tramite agenzia non danno risposta, se non affermando che i posti liberi ci sarebbero ma che sono in attesa perché i gruppi organizzati hanno la precedenza, ma vaffanc...!! La libera iniziativa sembra ancora poco contemplata, anche a livello turistico.
A questo punto decido di muovermi in prima persona e così trovo il necessario su Internet. Il volo è il Monaco-Mosca-Yuzhno Sakhalinsk con una notte di stop-over nella capitale sia all'andata che al ritorno; fortunatamente trovo un'agenzia viaggi di Bolzano che riesce ad emettere il biglietto tramite una compagnia cinese (ma pensa te che giri). Hotel a Mosca prenotato e pagato via Internet, così come l'albergo nella località d'arrivo, quest'ultimo con l'ausilio del "contatto" locale.
Una volta dimostrato quello che sarà l'iter di soggiorno nella "Madre Russia", posso finalmente presentare la richiesta per il visto, che puntualmente arriva nel giro di qualche settimana.


Mosca


Giovedì 5 agosto è una splendida giornata in quel di Monaco, a mezzogiorno il sole è accecante e nel cielo terso non si vede l'ombra di una nuvola. Il conto alla rovescia indica due ore alla partenza. Sono tranquillo, carico al punto giusto e con una gran voglia di scoprire cosa mi riserverà l'avventura che sto per intraprendere! A proposito, qualche giorno fa anche junior è stato visto bighellonare tra i corridoi di quest'aeroporto. Direzione? Manco a dirlo Brasile, ormai il suo paese d'adozione (come lo capisco...)

Alle 19:30 locali (17:30 italiane) l'aereo della Siberia Airlines atterra al Domodedovo International Airport di Mosca. Circa un'ora è necessaria per sbrigare le solite formalità di ritiro bagagli, controllo passaporto, registrazione e cambio valuta.
Sulla capitale russa sta per calare la notte e devo ancora decidere come raggiungere il centro, distante una cinquantina di chilometri dall'aeroporto. Mi era stato consigliato di prenotare il taxi già dall'Italia tramite apposite agenzie fidate, in quanto si racconta di turisti saliti sul primo taxi trovato e da allora più visti né sentiti...

Ma io voglio mettere alla prova la capacità di districarmi in situazioni atipiche (è da notare che varcata l'uscita dell'aeroporto non troverò più una sola parola in caratteri latini). Il cirillico lo so leggere, qualche vocabolo di russo lo conosco, per cui si parte: prendo l'Aeroexpress, treno moderno che in 45 minuti mi porta sino alla stazione ferroviaria di Mosca. Da qui imbocco direttamente le scale mobili della metro, che ripidissime ed interminabili mi conducono negli abissi della città.
Qua regna un caos pressoché indescrivibile! Fiumi di persone si muovono con incredibile velocità, basta un attimo di indecisione e ti ritrovi trascinato dove non vuoi. Ad un certo punto vengo colpito da una secca gomitata alla schiena, mi giro: è una vecchietta che si sta facendo strada tra la folla! Incredibile! Prese le dovute contromisure, riesco a compiere il tragitto previsto e verso le 23 riguadagno finalmente la superficie in prossimità della Piazza Rossa. Eh sì, proprio così, avendo a disposizione una sola notte ho optato per quello che di meglio ha da offrire questa città: sistemazione di fronte al Cremlino, in un hotel da oltre 3000 stanze, il Rossija, il più grande d'Europa!

<<Crepi l'avarizia>> ho pensato in fase di prenotazione e così adesso mi ritrovo in una stanza con vista diretta sul Cremlino. Semplicemente spettacolare! Ma questo posto non è solo arte, non è solo semplice storia. Qui si è fatta la storia! Di un paese e di mezzo mondo. Qui personaggi quali Lenin, Stalin, Kruscev, Gorbaciov hanno contribuito a decidere le sorti del mondo.
Sono in piedi dalle 4 di mattina e la stanchezza incomincia a farsi sentire, ma questa passeggiata in notturna attorno alla sede del potere supremo russo non me la toglie proprio nessuno. La temperatura è ottimale, 22°C segna il termometro della Piazza Rossa. In giro regna una calma surreale, incontro giusto alcune coppiette a passeggio e qualche instancabile turista armato di macchina fotografica.

Era il lontano 1147 D.C. quando due principi russi si incontrarono sulle rive del fiume Mosca e, stretta un'alleanza militare, decisero di erigere alcune fortezze, tra cui anche quella che sarebbe poi diventata la capitale della Russia.
Ben presto Mosca venne messa a durissima prova da incendi, invasioni nemiche e cruenti battaglie, ma seppe uscirne sempre a testa alta. Divenne così il punto di riferimento di tutte le genti russe, unite sotto l'esempio di Mosca nella lotta per l'indipendenza. A questa accresciuta fama e potenza della città fece seguito un notevole incremento della popolazione e nel 1367 venne eretta la prima pietra del Cremlino, cittadella che, oltre a fungere da residenza del principe, offriva riparo a commercianti ed artigiani. La consacrazione avvenne verso la fine del XV sec. con la vittoria definitiva sui Mongoli e la conseguente proclamazione di Mosca quale capitale della Russia. Sotto l'allora principe Ivan III la città conobbe il periodo di massimo splendore e muri,
torri, cattedrali e palazzi del Cremlino furono ricostruiti in grande magnificenza e splendore, così come possiamo ammirarli oggi.

L'orologio purtroppo mi è nemico e la mattina seguente non mi è concesso, per questioni di tempo, di visitare l'interno del Cremlino. Il Far East mi sta aspettando!


Sakhalin


Sono necessarie 9 ore per sorvolare la Russia ed atterrare sull'isola di Sakhalin, uno dei luoghi più remoti e particolari dell'intero paese.

<<Ho visto Ceylon ed è il paradiso, ho visto Sakhalin ed è l'inferno!>>  Con queste parole  lo  scrittore russo A. Chekov nel 1890 presentò Sakhalin al mondo. Allora l'isola era una colonia penale per criminali recidivi, la più terribile e temuta, dalla quale non c'era ritorno... <<Sakhalin is a one-way trip>> si diceva al tempo.
In inverno la regione è soggetta a condizioni climatiche impietose, qui imperversano violente tormente di neve e temperature minime prossime ai -40°C. L'instabilità geologica è una caratterisitica di questa zona, in cui i terremoti possono colpire ed uccidere da un momento all'altro.
In passato l'isola è stata più volte teatro di feroci battaglie tra russi e giapponesi per ottenerne il controllo e dal 1946 appartiene alla Russia. Negli anni seguenti, evacuati i Giapponesisi presentò il problema di stabilire una popolazione sovietica sull'isola. Attraverso incentivi ed aiuti economico-professionali lo stato promosse una difficile propaganda allo scopo di persuadere la gente a trasferirsi qui dal continente.
E al giorno d'oggi cosa ha da offrire Sakhalin? Ecoturismo, per la natura selvaggia ed incontaminata, ma soprattutto tanta ricchezza. Di che tipo? È presto detto, basti pensare che lungo le coste settentrionali dell'isola sono state stimate riserve di combustibile pari a 1.6 bilioni di barili di petrolio e mezzo trilione di metri cubi di gas naturale. I progetti per lo sfruttamento di tali risorse sono già iniziati e vedono la partecipazione di nomi importanti quali Shell, Exxon, Mitsubishi,... in nessun'altra zona del paese sono presenti investimenti così elevati a capitale straniero. Nel giro di alcuni anni saranno operativi impianti di distribuzione diretta di gas verso la Cina e il Giappone, oltre ad impianti di liquefazione e stoccaggio di gas sul posto per successivo trasporto navale.
La maggiore fonte di occupazione resta comunque la pesca, che vede
impiegati, sotto la forte influenza della mafia locale, il 30% dei lavoratori della regione. A dispetto dello stato di degrado in cui versano alcune zone delle principali aree urbane dell'isola (edifici abbandonati, strade impercorribili, ecc.), Sakhalin è una delle regioni della Russia in cui si sta meglio, più o meno tutti hanno una buona occupazione che permette loro di vivere senza privazioni particolari.

Atterro a Yuzhno-Sakhalinsk alle 9 di mattina di sabato 7 agosto. Ci sarà qualcuno ad attendermi all'aeroporto? Il mio "contatto" sarà affidabile? Eccome... appena varcata l'uscita vengo fermato da Oxana, é in gran forma! Assieme a lei a darmi il benvenuto ci sono la sorella Pauline e l'amica Lena, ragazza dalla bellezza fulminante e dai modi deliziosi. Con Lena al volante del suo sgargiante Pajero ci dirigiamo all'hotel in cui alloggerò per i prossimi 8 giorni.
Lungo la strada balza subito all'occhio una particolarità: le auto viaggiano sulla destra, come nel resto del paese, ma hanno anche il volante a destra!
Questo perché qui le vetture vengono importate direttamente dal Giappone, in cui si viaggia come insegnano gli anglosassoni.
Sistemati i bagagli vengo subito invitato a casa di Oxana, dove assaporo un delizioso pranzetto da lei preparato. Capisco ben presto che non potevo capitare meglio: l'ospitalità, la disponibilità, la cura nel trattarmi sono eccezionali, addirittura imbarazzanti! Ma attenzione a non confondere tutto ciò con la disponibilità per "altre cose", per le quali ci vuole tempo e lavoro... meglio così! Entrati in negozio per comprare il necessario per la cena, Oxana vorrebbe tirare fuori il portafoglio, ma fermarla è proprio il minimo che possa fare...
Nel corso del mio soggiorno mi farà gustare di mano propria il meglio della cucina russa: borosh (zuppa con carne, verdure e paprika), pirozhki (involtini di pasta sfoglia con ripieno di carne, riso e verdure leggermente fritte), blinchiki, vareniki, pelmeny, okroshka e tanti altri piatti di cui sinceramente non ricordo nome e composizione, ma garantisco che risultano alquanto gustosi. Da sottolineare la ukha, zuppa di salmone con patate, cipolle e prezzemolo, servita assieme all'immancabile vodka.

Oxana lavora come office-manager per una compagnia norvegese, che oltre al quartier generale in Norvegia ha diverse sedi a Mosca e nelle maggiori città portuali della Russia. È laureata in inglese ed ha incominciato a lavorare come insegnante, per breve tempo però, visto che questo è un lavoro che qui rende ben poco. Da qualche mese sta studiando giapponese e tedesco, e forse proprio questo suo interesse per le lingue e la conoscenza di altre culture la porta ad essere così coinvolta dal nostro incontro, quasi fosse in parte uno scambio culturale.
Un pomeriggio finisco al suo corso settimanale di tedesco, in cui un professore svizzero insegna a giovani che in buona parte conoscono già la lingua, poichè imparata all'università. Vengo coinvolto anch'io e la cosa risulta divertente, la lezione si svolge in un mix di tedesco, inglese e russo: una ventata di internazionalità!

Coincidenza ha voluto che Oxana avesse tre settimane di ferie proprio in agosto e così c'è il tempo per incontrarsi anche durante il giorno. Mi piacerebbe partire per qualche escursione nella foresta, la cui vegetazione è unica per densità e varietà, ma quest'anno è fortemente sconsigliato...
17 giugno lago di Okhotskoye: un orso assale 3 campeggiatori, risultato un morto, uno in fin di vita ed il terzo miracolato.
3 luglio medesima zona: un orso attacca un gruppo di 12 bambini, la cui prontezza di spirito ha concesso loro di salvarsi trovando via fuga sugli alberi.
12 luglio periferia di Yuzhno-Sakhalinsk: ad una fermata d'autobus un uomo viene sorpreso da un orso, riesce a salire sul bus appena in tempo per uscirne illeso!
A spiegazione di questa iperaggressività ci potrebbe essere il fatto che quest'anno pochi salmoni hanno risalito i fiumi, per cui i plantigradi sono nervosi ed affamati...

Senza addentrarci quindi più di tanto nella foresta, preferiamo muoverci nei dintorni dell'area urbana, dove comunque regna già una fitta vegetazione.
Il giorno seguente il mio arrivo ci dirigiamo a Gorni Vozhduch (tradotto "aria di montagna"), località raggiungibile in un'oretta di cammino da Yuzhno-Sakhalinsk lungo un percorso nel bosco in costante salita. Arrivati in cima si può godere di un bel panorama su tutta la città.
Un tempo questo posto era la meta preferita dagli abitanti di Yuzhno, sia in inverno che in estate. C'erano alberghi, ristoranti e impianti sciistici. Ma ora sembra una località fantasma: è tutto abbandonato in uno stato di decadenza e rovina. Edifici bruciati, saccheggiati, circondati da una fitta vegetazione che un po' alla volta li sta divorando. L'atmosfera che regna è veramente spettrale!
<<Di giorno alla gente piace ancora venire qui a passeggiare e rilassarsi ...>> mi dice Oxana <<... ma aggirarsi da queste parti di sera è altamente pericoloso...>>
Un giorno di due anni fa una sua collega d'università, bella e brillante, sparisce in circostanze misteriose mettendo in allarme l'intera città... alcuni giorni più tardi il suo cadavere viene trovato qui a Gorni Vozhduch !

Nei giorni seguenti visitiamo località di mare quali Korsakov, città natale di Oxana in cui vive ancora la sua famiglia, Okhotsk Sea e Prigorodnoye. Qui incontriamo Ira, ex compagna di scuola di Oxana, che lavora come medico a Minsk in Bielorussia.
Non si vedevano da diversi anni e lei è giusto tornata qui da qualche giorno per trascorrere le ferie in compagnia di famiglia e amici.
Siamo in 7-8 persone a banchettare in riva al mare con pesce e birra, mentre il padre di Ira sta tornando da un'improvvisata battuta di pesca con una dozzina di salmoni freschi freschi. Questo signore sulla cinquantina è pescatore da una vita, un autentico lupo di mare: pelle scurissima torchiata dal sole e profonde rughe sul viso a testimonianza di tante battaglie. Eh si, perché quando esci in mare per diversi mesi sai che parti, ma non sai mai se tornerai! Anche il padre di Oxana fa questo mestiere.
Pare che il "lupo di mare" mi abbia preso in simpatia e così inizia a raccontarmela, con Oxana che fa da interprete. Tra una battuta e l'altra arriva l'invito a visitare la sua dacha !  Accetto e non posso che esserne lusingato, visto che qui in Russia un tale invito è segno di stima e amicizia!
Cos'è la dacha ?  Era usanza dei tempi sovietici che buona parte delle famiglie russe avesse un proprio residence in un luogo tranquillo al di fuori delle aree urbane, dove poter dormire, cucinare, coltivare l'orto e, per i più fortunati, "cuocersi" nella bathhouse, locale esclusivamente adibito alla sfiancante sauna russa. Dacha è tutto questo!
Raggiungiamo così nel tardo pomeriggio la dacha di Ira. Qui lei e Oxana si danno da fare per preparare un'ottima cenetta a base di salmone fresco appena pescato, frutta e verdura appena colte dal suo ricco orto e un po’ di vodka che non guasta mai. Soddisfatto e con la panza piena mi accingo a provare la temibile sauna russa! La temperatura si aggira attorno ai 90°C e continui getti di vapore mantengono l'umidità alle stelle. Termino il trattamento termico con una bella doccia gelata! Il tutto è indubbiamente rilassante e purificante come dicono loro, ma io ne esco a malapena con la forza per deambulare. Sarà questione di abitudine.

Per le strade di Yuzhno-Sakhalinsk non passo tanto inosservato e, chissà perché, attiro la simpatia di diverse persone (per lo più anziane). Effettivamente ad un'attenta analisi balza chiaramente all'occhio la mia diversa provenienza; differente è l'abbigliamento, differenti sono i lineamenti del viso e soprattutto l'espressione. Qui la maggior parte degli uomini ha uno sguardo gelido, truce, meglio non provocare nessuno...
Note più che positive arrivano invece dal gentil sesso! Ragazze statuarie di notevole bellezza e dall'innata sensualità ancheggiano in modo sublime... Qui c'è un mix esplosivo di bionde con occhi chiari e more con occhi a mandorla. Eh sì, perché una fetta di popolazione è di origine coreana, in seguito alle importazioni effettuate dai russi nel secondo dopo-guerra.
Anche la vita notturna offre una buona varietà di intrattenimenti, in poche parole questo sarebbe un posto da "caccia pesante"... Ma questa volta non sento il bisogno di "allargare gli orizzonti", questa volta sto bene così come sono, in compagnia di Oxana! Nel corso dei giorni il nostro rapporto diventa sempre più piacevole e divertente, inaspettatamente fatto di risate, complicità, sintonia. La chiave di svolta si rivela essere la seratina al Dive, una delle discoteche più in voga della città. Tiro fuori il meglio del mio collaudato repertorio, notando con piacere che a certi balli corpo a corpo neanche Oxana riesce a resistere... Così le ultime tre notti la stanza d'albergo risulta superflua...

Una settimana di soggiorno in un posto così lontano è effettivamente poco, ma non potevo viverla in modo migliore. Non dimenticherò mai la cordialità delle persone che ho conosciuto, della quale per un momento ho addirittura diffidato. Sì, adesso mi vergogno a dirlo, ma vista anche la reputazione dei russi sono arrivato a pensare che tanta gratuita ospitalità potesse mascherare meschine finalità. Tutte frottole!
Da Oxana, la sua famiglia e i suoi amici ho ricevuto un caloroso invito a tornare. Chissà che non lo prenda sul serio!





home 
    picturesRUS